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sabato 21 dicembre 2013

DIN DIN DIN... Campanelli per Santa Lucia!

 Carissima Santa Lucia, bentornata!
Ogni anno i bimbi ti aspettano con il cuore in festa, emozionati come quando si rivede un'amica lontana e tanto amata! I bambini sanno bene che li pensi tutto l'anno, che li proteggi con dolcezza infinita, che vegli su ognuno di loro e che anche tu non vedi l'ora di tornare a trovarli! Anch'io che sono già cresciuta ti aspetto con impazienza perchè so che la tua venuta porta LUCE E BENE nelle nostre case, nei nostri cuori, tra coloro che amiamo ...
L'anno scorso ci hai scritto chiedendoci aiuto e grazie a tanti bambini bravissimi, siamo riusciti ad inviarti una bella squadra di asinelli simpatici, coloratissimi e volenterosi!
Come stanno? Ti aiutano ancora?
Quest'anno grazie ancora alla tua e nostra carissima amica Rossella abbiamo ricevuto la lettera di un angioletto che tu conosci molto bene ... il tenerissimo, ma un po' pasticcione, Celestino! Ci ha raccontato il guaio che ha combinato perdendo il tuo famosissimo campanello!!! Ecco la lettera scritta da Celestino ...Sicuramente la leggerai con un sorriso ...

Carissimi bambini,

devo chiedere il vostro aiuto, perché ho combinato un grosso, ma cosa dico grosso…. Un grossissimo guaio!!!

Ma prima di tutto, avete ragione, mi devo presentare!

Mi chiamo Celestino e sono un angioletto. Assomiglio a quelli che si vedono nei quadri, specialmente nelle chiese. Sono proprio carino! E sapete cosa mi piace tantissimo? La musica!

Dovete sapere che in Paradiso c’ è un’orchestra di angeli e c’è anche un coro di angeli e io volo sempre a sentire quello che suonano e quello che cantano e resto incantato per ore e ore davanti a loro ad ascoltare. Alla fine di ogni esecuzione, poi, vado dal direttore del coro e da quello dell’orchestra, faccio i complimenti e chiedo ogni volta: mi fate suonare? Mi fate cantare? Sfoderando il mio sorriso più bello e muovendo le mie alucce. E ogni volta… loro mi guardano e mi fanno “no” con la testa aggiungendo: “Suvvia Celestino! Sai già la risposta: tu sei stonato e quindi non puoi far parte dell’orchestra o del coro… te lo abbiamo già spiegato!”
 


E io, ogni volta, tento di dimostrare che non è vero, ma dalla mia gola escono solo note stonate e devo dare ragione a loro. Ebbene sì: sono l’unico angioletto stonato del Paradiso!

So fare tantissime altre cose: volo benissimo, dipingo, danzo, cucino perfino buonissime torte, ma… ma sono proprio stonato!

Però ogni mattina mi sveglio con la speranza di non esserlo più e allora ci riprovo e praticamente ogni giorno faccio la stessa domanda al direttore del coro e a quello dell’orchestra, che sono dei veri santi e hanno tantissima pazienza (come potrebbe essere diversamente in Paradiso?).

Ma veniamo al guaio che ho combinato e per il quale mi serve il vostro aiuto. Qualche giorno fa stavo ascoltando l’orchestra e suonava un brano che non avevo mai sentito prima. Anche per loro era una delle prime esecuzioni e infatti il direttore ogni tanto si fermava  e prendeva appunti sul suo spartito e diceva ad alta voce quello che non andava.
 
Era una musica che aveva composto lui stesso e gli appunti servivano a sistemare ciò che non andava bene. Ad un certo punto, fermando l’orchestra, disse con entusiasmo: “ho trovato! Qui ci starebbe bene il suono di un campanello!.... Già…. Però non abbiamo un campanello purtroppo”.

Io ero lì e in un attimo sentii che quella poteva essere la mia grande occasione! Per suonare un campanello non bisogna essere intonati! Basta scuoterlo con delicatezza e al momento giusto! E così… così gridai:

“Ce l’ho io, ce l’ho io il campanello…. Ma se ve lo porto poi me lo farete suonare?”

Il direttore sorrise ascoltando la mia risposta che suonava  un po’ come un ingenuo ricatto e poi mi disse:

“Va bene! Questa volta voglio metterti alla prova. Tu portami un campanello dal suono bello e cristallino e io te lo farò suonare!”

Non mi sembrava vero! Ringraziai e volai subito a cercare il campanello. E mentre volavo…. Mentre volavo mi resi conto che preso dall’entusiasmo avevo detto una bugia: io non avevo un campanello! E non sapevo neppure dove trovarlo! Cosa fare?

Iniziai a girare per il Paradiso in lungo in largo e chiedendo prima ad un santo poi ad un angelo trovai prima una campana…. Troppo grossa!

Poi trovai un campanaccio come quelli che portano al collo le mucche… ma il suono non era sicuramente cristallino!

Poi trovai un campanellino grazioso, ma con il batacchio rotto… non suonava proprio!

Quando ormai stavo per gettare la spugna capitai davanti alla casa di S.Lucia e mi venne un’idea: perché non chiederle di prestarmi il suo campanello? E così feci. Bussai alla porta della sua casa e lei mi accolse con il suo dolce sorriso. Quando le spiegai il mio problema comprese subito la situazione e mi mostrò il suo prezioso campanello, che era appoggiato su un cuscino rosso e coperto da una campana di vetro e mi disse:

“Sai bene che quel campanello ha un suono unico, bello e cristallino. E’ prezioso, perché lo uso quando vado a trovare i bambini nella notte tra il 12 e il 13 dicembre. Se te lo presterò dovrai stare attentissimo a non rovinarlo e non perderlo… me lo prometti?”

“Prometto, prometto, cara S.Lucia… Grazie infinite!” le dissi abbracciandola commosso. Mi stava aiutando a realizzare il mio piccolo sogno: suonare nell’orchestra del Paradiso ed ero felicissimo!
Presi il campanello, riposto in un sacchettino di velluto dorato, e con mille attenzioni ripresi a volare verso l’orchestra dopo aver salutato la santa.

Tenevo il campanello con entrambe le mani per timore di perderlo e finalmente arrivai davanti al direttore d’orchestra e glielo porsi tutto soddisfatto.

“Bravo!- mi disse- ha un suono magnifico, proprio quello che serve per la mia composizione. Ora mettiti lì, accanto ai violini e aspetta che io ti dica quando dovrai suonarlo. Mi raccomando: dovrai essere delicato e suonarlo per cinque volte solo quando te lo dirò io”.


Non so spiegarvi l’emozione che avevo addosso. Mi misi accanto ai violini e aspettai. Intanto mi tremavano le gambe, sudavo e non riuscivo a tener ferme le ali per quanto ero agitato! Così mi alzai in volo senza volerlo e il direttore mi fece segno di tornar giù, perché coprivo la visuale agli angeli con le trombe… e pensando che con quel gesto mi indicasse che dovevo suonare il campanello… suonai!
 
 
Ma il direttore fermò tutto e mi spiegò nuovamente che dovevo aspettare e stare fermo. Ma la mia agitazione saliva sempre di più e facevo fatica a tener ferme le ali. Provai a metterle sotto ai gomiti e per farlo passai il campanello da una mano all’altra… poi un’ala sfuggì e la ripresi e poi… poi…. Poi maldestramente feci cadere il campanello!!!! E il campanello affondò prima in una nuvola, poi nell’altra e poi sempre più giù e anche se tentai di seguirlo…. Lo persi!

Sì: ho perso il campanello di S.Lucia!

L’orchestra ammutolì. Il direttore si mise le mani nei capelli e io mi misi a piangere.

“Che guaio ho combinato! E chi lo dice ora a S.Lucia? Io non volevo…”

Il direttore mi spiegò che dovevo andare subito a dire alla santa cosa era accaduto, senza paura, perché era l’unica cosa da fare. E così feci.

Che dire: S.Lucia mi accolse come prima, anche se dal mio volto già si capiva che ne avevo combinata una grossa! Ma è una santa…. Una santa dolcissima che nella sua vita ha perdonato perfino chi l’aveva condotta a morte, figuriamoci se non avrebbe perdonato un angioletto come me.

“Sono sicura che ritroverò il mio campanello – mi disse – prima o poi lo ritroverò, magari appoggiato su una stella,
o su un albero, o sulla punta di una montagna. Ho questa speranza… e vedrai che questa speranza non andrà delusa!”

Cara S.Lucia… mi ha anche dato una carezza e un bacio mentre mi diceva questa cosa!

Ma, cari bambini, io dopo aver combinato questo guaio vorrei tanto poter rimediare, in qualche modo e fare un regalo grande a S.Lucia, ma per questo vorrei chiedere il vostro aiuto perché so quanto S.Lucia ama tutti voi!

Vorreste provare a creare dei campanelli? Di carta, stoffa, cartoncino…. Colorati, dorati, argentati… come volete!

Createli con la vostra fantasia che è tanto bella e poi li useremo per fare una sorpresa a S.Lucia nel giorno della sua festa. Me la date una mano a farle questa sorpresa?

Grazie….

Vi mando un grande saluto

Angelo Celestino
 
 
Carissima Santa Lucia, tu che dal Cielo vedi tutto, sai bene che per un po' di tempo ho dovuto subire un stop forzato e che con tristezza non sono potuta stare come avrei voluto con i miei bambini della scuola ... Ero triste perchè non potevo vederli e temevo di non potere aiutare il piccolo angelo Celestino a risolvere i suoi "pastrocchi"..., ma ci hanno pensato i carissimi bambini delle classi quarte con le loro maestre ad aiutarlo!!!
Voglio tanto bene a tutti loro e li ringrazio con tutto il cuore!!!
 
Appena ricevuta la sua lettera, si sono messi tutti all'opera con gioia ed entusiasmo!!! Tra pennelli, colori,  bottoni, tappi, nastrini, colla, brillantini  e tantissima fantasia ... guidati dalle maestre Silvia, Betti, Gisella, Beatrice,Nathalie ... hanno realizzato i campanelli più belli ed originali che abbia mai visto!
Come in un'allegra bottega di folletti, dalle loro mani sono nate delle vere meraviglie! Grazie anche alle famiglie che hanno generosamente messo a disposizione e donato tantissimo materiale! Pensa che un caro amico di nome Daniele è riuscito a creare addirittura dei bellissimi campanelli di metallo pur di aiutare anche lui il piccolo angelo Celestino! Wow! Un vero spettacolo! Vuoi vedere il risultato? Cara Santa Lucia, eccoli ...Sono certa che salterai dalla felicità proprio come ha fatto Celestino quando li ha ricevuti!

























 

 

 
Sono fantastici, vero? In ogni campanello ... unico ed originale... vedo il bel cuore di chi li ha con tanto impegno realizzati! Che gioia!!!
 
 
 

All'anno prossimo, carissima Santa Lucia!
Continua a starci vicino!
 
 

Con tanto affetto!
Maestra Mariagrazia
 
p.s. un abbraccio speciale all'angioletto Celestino!
 

 

 
 


 
 

 
 
 
 

 

martedì 27 agosto 2013

La casetta più fiorita del mondo!

Ho "incontrato" a sorpresa una casetta di montagna dove certo non è raro trovare splendidi balconi fioriti, finestre incorniciate da fiori coloratissimi e le vedute sono spettacolari, ma...
questa minuscola casetta di pietra e legno seduta accanto a vecchi muri, ricolma come non avevo mai visto prima di fiori di ogni colore, mi ha abbracciato il cuore in modo così speciale da volerne conservare il ricordo anche qui, nel mio altrettanto piccolissimo spazio della memoria.
 
In una mattina vestita di sole, passeggiando tra le strette vie di un antico borghetto di soli 28 abitanti, dopo una sosta alla generosa fontana fatta di tronchi.........ho fermato il passo rimanendo incantata!
In silenzio ho osservato sorridendo ogni dettaglio di questo dono inatteso...ed ecco aggiungersi dono a dono e saltar fuori due gattini ed una gallina dal minutissimo fienile! Mi sono chiesta...chi abiterà mai in questa casetta?
Inevitabile per me immaginare una famigliola felice che offre accoglienza agli animali chiamandoli amici e con loro una dolce nonnina intenta a ricamare o preparare torte con la marmellata, un nonno dagli occhi buoni che conosce le storie più belle e le sa raccontare sotto le stelle o davanti al fuoco scoppiettante ....e magari.... anche una fata buona che abita con loro nascosta in una scatola di latta per biscotti, che cura i suoi fiori per conservare bellezza da donare al mondo e regalare attimi sereni a chi passa... Il suo incantesimo più bello!!! 
 

 
 

 







Chiunque abiti davvero in quella casetta ha di sicuro un cuore grande e sensibile, occhi pieni di cielo e braccia aperte ad accogliere la gioia!






 
 
Mi è mancato il coraggio di bussare, ma.......chissà che una prossima volta davvero non lo faccia, magari con un vasetto di miele da portare in dono per contraccambiare un po' della dolcezza che ho ricevuto e che mi ha nutrito così tanto il cuore...